Scegliere la vita

Scegliere la vita

Quest’estate alla radio ho ascoltato una bellissima canzone di Fiorella Mannoia dal titolo Che sia Benedetta. E’ davvero un inno alla vita, un invito a riflettere su questo grande dono. Per cui ho pensato di utilizzarla all’interno di una Unità didattica sul “Progetto di vita” che da diversi anni svolgo nelle mie classi. Ho fatto ascoltare la canzone ai ragazzi e poi è scaturita la riflessione riprendendo alcune frasi che ritenevamo importanti.

La canzone dice: Ho sbagliato tante volte nella vita chissà quante volte ancora sbaglierò. In questa piccola parentesi infinita quante volte ho chiesto scusa e quante no… Che sia benedetta.
I ragazzi hanno fatto notare che a tutti capita di sbagliare, di cadere, l’importante è riconoscere i nostri errori e non continuare sulla strada sbagliata. Non sempre abbiamo il coraggio di chiedere scusa, anche ai noi stessi, per questi sbagli. Ma nonostante tutto che la vita sia benedetta perché Per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta, per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta…

Queste frasi appena lette hanno creato un forte dibattito. Per alcuni non si può dire che la vita sia perfetta, anzi bisogno dire che è molto imperfetta! Altri facevano notare che nonostante alcune incomprensioni, ingiustizie e assurdità il mosaico della vita di ciascuno di noi è quasi perfetto, ogni tassello torna al suo posto. Se cadi, la vita ti aspetta dandoti altre possibilità. Qui i ragazzi erano quasi tutti concordi nel ritenere che alcune possibilità ci vengono date dalla vita, ma non bisogna approfittarne. Alla riflessione abbiamo aggiunto degli esempi di vita quotidiana per aiutare a capire meglio quanto stavamo dicendo. Infine è arrivato un tema che spesso manda in crisi i ragazzi: la presenza di Dio nella nostra vita. E se è vero che c’è un Dio e non ci abbandona che sia fatta adesso la sua volontà… Qui anche chi era rimasto in silenzio ha parlato dopo che ho presentato le visione di vita proposte da Leopardi e Manzoni una più pessimistica e l’altra basata sulla provvidenza divina.

L’entusiasmo manifestato, l’attenzione durante la lezione, mi ha fatto pensare ad una prospettiva che talvolta trascuriamo: l’uso del multimediale, un canale che loro amano particolarmente. L’utilizzo delle canzoni che ascoltano e conoscono per sviscerare alcuni temi importanti. Il coraggio di parlare anche del pessimismo e del dolore come realtà integranti della nostra vita. La vita di Giacomo Leopardi ad esempio, nonostante le sofferenze da lui raccontateci, non ha sicuramente meno valore di chi ha trascorso anni più felici di lui. La vita appunto, quella di qualsiasi persona… che sia benedetta!