QUANDO LA DIDATTICA DELL’IRC AVVICINA GLI STUDENTI AI VALORI DELLA LEGALITÀ E CITTADINANZA

QUANDO LA DIDATTICA DELL’IRC AVVICINA GLI STUDENTI AI VALORI DELLA LEGALITÀ E CITTADINANZA

L’esperienza dello studente Francesco Filippo Messina, che immagina Paolo Borsellino che continua a scrivere la sua agenda

Un gruppo di alunni della scuola secondaria di primo grado “Boer – Verona Trento” di Messina, ha intrapreso un viaggio d’istruzione a Palermo, sulle orme dei grandi magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’incontro con uomini e donne fortemente impegnati nella lotta alla mafia, la visita di quei luoghi della memoria, fino ad allora solo immaginati e la conoscenza di chi ha vissuto il dolore legato alla perdita dei propri familiari per mano mafiosa ha profondamente segnato il percorso di studio e di vita di questi ragazzi. Tra loro c’era lo studente Francesco Filippo Messina.

Diciamo c’era, perché questo studente, il quale, sin dalle fasi organizzative aveva accolto co entusiasmo ed allegria la progettazione del “viaggio”, successivamente scelto come argomento pilota della sua tesina conclusiva del percorso di studi, è stato travolto, poco tempo dopo l’esperienza palermitana, dalle fiamme sprigionatesi nell’incendio avvenuto nella sua abitazione, proprio mentre tentava di salvare il suo fratellino Raniero.

Francesco Filippo aveva vissuto l’intensa esperienza palermitana con interesse e con quella curiosità verso i nuovi apprendimenti: ammirava i giudici eroi, era affascinato dalle loro coraggiose ed audaci personalità; aveva deposto, con convinzione, il suo messaggio sull’albero Falcone; era rimasto sconcertato dalla scoperta dei 108 bambini ingiustamente uccisi da Cosa Nostra e, sulla strada del ritorno verso casa, si riprometteva di rivisitare quei luoghi, magari tra qualche anno, recandosi con quella moto con la quale sognava nuove avventure e con quella maggiore consapevolezza di un’et®§ più adulta.

Quando al rientro dal capoluogo siciliano, agli studenti erano stati proposti degli approfondimenti su quanto appreso, Francesco Filippo aveva realizzato la sua “Agenda Rossa”. Purtroppo, come già detto, Francesco Filippo non c’è più, è andato via da eroe, troppo presto, all’improvviso ha intrapreso un lungo viaggio con il suo fratellino Raniero, insieme sono partiti per una meta lontana, un viaggio verso il cielo.

Andando a spulciare nella sua Agenda Rossa, frutto del suo lavoro didattico, ci piace condividerne una pagina, nella quale così scrive:

“Il giudice Borsellino non si separava mai dalla sua Agenda Rossa e fra quei fogli annotava i suoi appunti più riservati, specie dopo la morte dell’amico Giovanni Falcone. Proprio l’agenda rossa, dopo la sua morte, è stata oggetto di un’inchiesta: gli investigatori visionando i filmati trasmessi dalle TV nazionali e quelli prodotti da video amatoriali, scoprirono che un uomo l’aveva prelevata proprio dal luogo dell’esplosione, in Via D’Amelio. Se Paolo Borsellino fosse ancora in vita le pagine da scrivere non sarebbero bastate a contenere tutti i suoi appunti, poiché di eventi accaduti dopo il 19 Luglio 1992 ce ne sono stati tanti: dall’arresto di Totò Riina nel 1993, alle stragi di Firenze e di Milano, al fallito attentato allo Stadio Olimpico di Roma.Credo che il giudice Paolo Borsellino, che il giorno seguente al suo attentato avrebbe svelato, presso la Procura di Caltanissetta, quanto scoperto sulla morte del giudice Falcone, ricomincerebbe a scrivere, proprio da quel giorno in cui la sua agenda rossa venne trafugata.”

Insomma, Francesco Filippo immagina Paolo Borsellino che continua a scrivere la sua agenda, e noi immaginiamo che adesso, in Paradiso, Francesco ®® il braccio destro del giudice Borsellino, entrambi con Raniero ed il dottor Falcone, scrivono l’Agenda Rossa, scrivono per noi pagine nuove, pagine di speranza, pagine di vita.