“Ma come nascono i bambini? E gli adulti?” L’importanza dell’educazione all’affettività e alla sessualità nel contesto familiare e scolastico/3

“Ma come nascono i bambini? E gli adulti?” L’importanza dell’educazione all’affettività e alla sessualità nel contesto familiare e scolastico/3

Nell’ultimo numero abbiamo visto come il dover star vicino ai più giovani circa lo sviluppo sessuale e affettivo, rappresenta per molti adulti una vera e propria nuova sfida, che spesso tendiamo a scansare nascondendoci nella considerazione “a me non è stato detto niente eppure sono cresciuto lo stesso”.

 Supportare i ragazzi in questa tematica effettivamente un tempo non era previsto, ma se ci pensiamo bene negli anni passati non erano garantiti molti aspetti rivolti all’infanzia e all’adolescenza: i bambini non venivano seguiti nell’istruzione, nello sport durante il tempo libero, non venivano portati ad esplorare il mondo, non venivano accompagnati dallo psicologo in caso di bisogno. Tutti aspetti che oggi consideriamo quasi del tutto scontati e che forse potrebbero darci una giusta motivazione per riuscire ad integrare anche gli aspetti della sessualità in una crescita sana e consapevole. 

L’unica vera differenza è che non vedremo mai in maniera esplicita il risultato del regalo che in questo caso facciamo loro. A differenza ad esempio di garantire gli studi, non vedremo il traguardo della laurea, dovremmo accontentarci come genitori ed educatori di piantare dei semi di cui i giovani raccoglieranno i frutti in una dimensione di intimità e riservatezza. 

Uno scopo quindi nobile, ma quali sono i modi e i tempi più adeguati per rispondere alle loro esigenze in modo costruttivo? 

 Questa è una domanda molto complessa in quanto risulta essere collegata ad aspetti altamente soggettivi ma, nonostante la difficoltà in cui essa ci può far sentire, come adulti dobbiamo poter essere in grado di prevedere il livello di competenza del ragazzo, alunno, figlio in questione, affinché tutte le diverse informazioni possano essere integrate al fine di comprendere che tipo di nozioni dare e il grado di supporto da garantire.

La complessità di tale integrazione porta molto spesso a bypassare tale tematica lasciando in molti casi soli i ragazzi ad esplorare territori sconosciuti senza probabilmente le necessarie competenze emotive e cognitive. Un suggerimento agli adulti può essere dato dalla comparazione tra esplorazione della sessualità ed esplorazione del mondo esterno: come possiamo integrare le informazioni necessarie per prevedere se nostro figlio è in grado di andare al parchetto da solo o in discoteca con gli amici la prima volta? Chi lascerebbe il proprio figlio in una grande città di notte ad undici anni senza informazioni su dove andare e cosa fare nel caso si trovasse in pericolo?

Ponendoci queste domande risulta banale capire in che modo spesso, parlando di sessualità e affettività, rischiamo di lasciarli soli in terre per loro ignote. 

La prima cosa da considerare riguarda sicuramente il fatto che non dobbiamo aspettare che siano loro a chiedere informazioni, questo per tre principali motivi:

Quando arrivano a fare delle domande significa che delle informazioni sono già arrivate alla loro testa e tali informazioni potrebbero essere errate, distorte o provenienti da fonti non idonee alla loro età.

I bambini chiedono perché spinti dalla loro ingenuità, ma una volta usciti dall’infanzia ed entranti nella preadolescenza, i ragazzi sanno comprendere che tale argomento, se prima mai trattato e affrontato da parte di un genitore, è un tabù di cui poco si può parlare o chiedere.

 Infine una caratteristica fondamentale riguarda il fatto che preadolescenti e adolescenti, durante il loro sviluppo, accrescono il loro bisogno di privacy e pudore, per cui come non gradiscono più la presenza del genitore in bagno o nelle loro camera, allo stesso modo iniziano a non voler più l’adulto all’interno di alcuni dubbi che generano imbarazzo sia a sé che all’altro.

 In conclusione possiamo quindi dire che risulta fondamentale anticipare i dubbi favorendo l’istruzione su tale tematica, trattandola in modo adeguato all’età di sviluppo del bambino in questione. 

Nella prossima e ultima parte di questo argomento vedremo i riferimenti circa le età più corrette e alcuni suggerimenti pratici su come supportare bambini e ragazzi.