L’Universo scuola e gli strumenti dell’Autonomia

L’Universo scuola e gli strumenti dell’Autonomia

Inizia un nuovo anno scolastico in un momento storico di grandi cambiamenti e di grande confusione; vorrei, con questo articolo, salutare i lettori con una breve riflessione sul mondo della scuola, che vive il suo ventesimo anno di autonomia, e si spera si appresti ad utilizzare tutti gli strumenti che possiede per svolgere al meglio la sua missione.

In una società democratica la scuola è un requisito indispensabile in quanto volta a superare le disuguaglianze sociali ed economiche e a creare condizioni di pari opportunità (art. 3, comma 2 Costituzione. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.). Gli artt 33 e 34 della Costituzione delineano i principi di un sistema scolastico statale che, in coerenza con i valori fondanti di una democrazia, senza dubbio deve trasmettere i saperi, ma sopratutto deve formare i cittadini di una società democratica; l’istruzione e la formazione assumono così un’ampia rilevanza costituzionale.

Eccoli i principi costituzionali:

  • libertà d’insegnamento e libertà di scuola
  • attribuzione alla Repubblica del compito di dettare le norme generali sull’istruzione
  • autosufficienza del sistema scolastico statale (la Repubblica istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi)
  • piena libertà per le scuole non statali e parità, per quanto concerne il trattamento scolastico degli alunni, per le scuole non statali che si adeguino alle norme stabilite dallo Stato
  • obbligo scolastico per tutti per almeno otto anni (ora dieci anni)
  • diritto all’istruzione per tutti
  • verifica da parte dello Stato degli studi conclusivi (esame di Stato)

Agli articoli su citati si aggiungono le disposizioni dettate dal Titolo V della Costituzione, sul riparto di competenze tra Stato, regione ed enti locali in materia d’istruzione e formazione professionale. Nella nostra Costituzione la scuola statale non può essere la scuola del Governo o del Ministro; la scuola della Costituzione si caratterizza per il pluralismo culturale e la libertà d’insegnamento; è la scuola di tutti e per tutti. L’insegnamento è libero nel senso che nella scuola statale non può essere consentita alcuna indebita forma di condizionamento specialmente ideologico, non deve essere consentita una dottrina “ufficiale” e/o statale.

Verso la fine degli anni settanta, i venti del cambiamento hanno soffiato anche sulla scuola, il mercato del lavoro ed in particolar modo l’economia iniziavano ad assumere il ruolo egemonico, che da anni rivestono, inglobando per certi aspetti anche la scuola. La teoria del management, che ebbe un gran successo agli inizi del XX secolo, introdusse, insieme ad altri, il concetto dell’efficienza e della misurabilità dei processi produttivi al fine di ottimizzare sia i guadagni sia il lavoro. Eliminazione degli sprechi, aumento della produttività, competenze dei lavoratori, riduzione dei tempi di lavoro in favore di un tempo di riposo, introduzione del concetto di servizio, del miglioramento e della valutazione delle istituzioni scolastiche. La scuola è diventata un’organizzazione che eroga un servizio di importanza strategica per il futuro del Paese e con una spiccata rilevanza sociale. Mediante l’erogazione del servizio essa può adempiere ai suoi fini istituzionali, pertanto ciascun membro dell’istituzione scolastica deve continuamente mettersi alla prova e raccogliere le sfide quotidiane che la propria professione impone. Il continuo miglioramento del servizio offerto attraverso lo strumento dell’autonomia, che permette di modellare i curricoli e di ampliare l’offerta formativa in base alle esigenze del territorio. La valutazione delle istituzioni scolastiche che avviene su due piani differenti: da una parte l’autovalutazione d’Istituto, che deve condurre ad un’analisi dei punti di forza e di debolezza dell’istituzione scolastica; dall’altra la valutazione esterna, che porta comunque al miglioramento. In sintesi con tutti questi strumenti, che provengono anche da altri contesti, la scuola ha aumentato le possibilità di poter ottemperare al suo compito.

Buon anno e buon lavoro a tutti!