L’ATTENZIONE IN CLASSE NELL’ATTIVITA’ DIDATTICA

L’ATTENZIONE IN CLASSE NELL’ATTIVITA’ DIDATTICA

Ho avuto la possibilità in questi mesi di incontrare parecchi colleghi con cui ho affrontato diverse tematiche riguardanti la scuola, spesso si è parlato di una particolare “emergenza educativa” chiamata attenzione. Il problema dei cellulari che distraggono, la stanchezza per i troppi compiti, l’incapacità di alcuni alunni ad ascoltare e interessarsi alla lezione… si potrebbe continuare ad elencare tante carenze presenti nelle nostre classi.

Ecco alcuni suggerimenti:
1. Quando fate la lezione in classe, se potete, muovetevi per l’aula. “Un oggetto in movimento suscita sempre più interesse di uno fermo”.

2. I disegni, le domande mirate aiutano la memorizza- zione e chiedono la collabora- zione degli alunni.

3. Inventatevi una lezio- ne completamente diversa in cui i ragazzi si chiedono: “Cosa vorrà fare il prof?” e dicono “Fi- nalmente qualcosa di nuovo”, sarà molto efficace per la loro memoria.

4. Qualcuno spiega per 50 minuti di seguito. È sbagliato. Esiste la curva dell’attenzione che diminuisce dopo 20 minu- ti, conviene fare degli intervalli con domande che stimolino la curiosità, raccontare qualche aneddoto che rilassa per poi recuperare la loro attenzione.

5. Rendi la lezione diver- tente creando un clima acco- gliente. McLuhan diceva: “Non c’è apprendimento senza divertimento e non c’è divertimento senza apprendimento“.

6. Diminuire, finché si può, la parte frontale, magari utilizzando la Lim, coinvolgendo gli stessi ragazzi e rendendoli responsabili nell’organizzare la lezione.

Ci sarebbe anche altri suggerimenti che nascono dalla nostra esperienza, dal confronto con i nostri colleghi. Quello di cui hanno bisogno i nostri alunni, in qualsiasi materia, è che si attivi il loro interesse, che si riesca a stimolare la loro creatività e quindi l’attenzio- ne. A questo riguardo Einstein diceva: “La creatività è contagiosa, trasmettila”.