Il valore inclusivo della didattica laboratoriale

Il valore inclusivo della didattica laboratoriale

Il processo di apprendimento mediante il quale l’alunno acquisisce nuove conoscenze e le fa proprie, si sviluppa nel tempo in connessione con l’azione di chi apprende e di chi insegna in un ambiente che prevede l’organizzazione di attività adatte e significative per ciascun discente, attività che assicurano l’espressione di tutte le dimensioni della persona relative alla volontà, all’intelligenza, all’operatività, all’eticità, all’espressività ed alla socialità.

L’evento educativo è, in tal senso, legato alla dimensione progettuale intesa come progetto di vita che ciascuno ricerca e per il quale organizza le proprie scelte, e intrapresa come processo di costruzione del sapere che si concretizza nel confronto tra il soggetto in formazione, l’ambiente e le relazioni interpersonali. La didattica laboratoriale, rintracciabile già nella pedagogia dell’attivismo di Dewey, è una strategia di insegnamento che coinvolgendo docenti ed alunni in un processo di costruzione delle conoscenze e di sviluppo di abilità e competenze, consente allo studente di appropriarsi della conoscenza nel contesto della sua fruizione.

L’organizzazione della didattica convenzionale si fonda sul presupposto che l’acquisizione e l’utilizzo della conoscenza siano due processi appartenenti ad universi differenti: a scuola si impara la conoscenza, mentre la sua applicazione avviene una volta terminato il percorso scolastico; in questa prospettiva lo scopo della scuola è quello di fornire contenuti corretti e bene organizzati secondo l’epistemologia della disciplina e, cosa importante, presentati in modo neutrale rispetto ai possibili impieghi, in quanto solo la genericità facilita l’attuazione della conoscenza nella pluralità di differenti contesti.

La metodologia dei laboratori tende a superare due tra le cause principali di un apprendimento superficiale e riproduttivo che genera un transfer limitato delle conoscenze all’interno e all’esterno della scuola determinando la separazione dei momenti di costruzione e di fruizione della conoscenza e la natura decontestualizzata del sapere.

La didattica laboratoriale, in un clima di inclusività e collaborazione, promuove le capacità personali e relazionali del discente e attiva dei percorsi formativi finalizzati a valorizzare autonomia di giudizio e di azione, fecondi rapporti di identificazione e proficua collaborazione con gli altri. Adottata nell’intero arco del curricolo e in momenti definiti, la metodologia dei laboratori implica il passaggio dall’informazione alla formazione, stimolando un atteggiamento attivo degli allievi nei confronti della conoscenza, sulla base della curiosità e della sfida piuttosto che un approccio passivo tramite il ricorso alla mera autorità.

La didattica laboratoriale enfatizza la relazione educativa, la motivazione, l’interesse, la partecipazione, la problematizzazione dell’apprendimento personalizzato, l’uso degli stili cognitivi e della metacognizione, la socializzazione e la solidarietà, presupponendo, per antonomasia, l’uso della metodologia della ricerca. Il laboratorio, in tal senso, non costituisce soltanto uno spazio fisico attrezzato in maniera specifica ai fini di una determinata produzione, bensì deve essere inteso come spazio di esplorazione e di creatività, di esperienze fondate su processi vari ma strutturati dove docenti e allievi progettano, sperimentano e ricercano.

La didattica laboratoriale, attiva e partecipativa, assume dunque un importante valore inclusivo favorendo la riflessività e l’intenzionalità educativa, attivando la ricerca delle motivazioni e delle ipotesi alternative, incoraggiando la maturazione della capacità di cambiare le prospettive di significato e di produrre apprendimento trasformativo, suscitando la partecipazione, promuovendo modalità di applicazione variegate per una personalizzazione adeguata dell’azione educativa e stimolando processi di apprendimento dinamici ed autonomi in un processo formativo nel quale il docente si configura come colui il quale stimola emozioni, incoraggia le idee, fa passare la luce.