Il valore delle “soft skill” nel percorso di istruzione e formazione

Il valore delle “soft skill” nel percorso di istruzione e formazione

Lo sviluppo educativo che caratterizza il processo di istruzione e formazione del discente ruota attorno alle attitudini intrinseche che ogni studente sviluppa in base alle proprie esperienze, predisposizioni configurabili nell’ambito delle competenze trasversali, necessarie per affrontare con successo il mondo del lavoro, superando le difficoltà quotidiane, interagendo positivamente con gli altri e valorizzando le abilità individuali che possono essere applicate in diversi ambiti della vita personale e lavorativa.
Lo Stanford Research Institute International, istituto di ricerca indipendente con una ricca storia di sostegno alla sfera formativa e professionale statunitense, in base ad un recente studio ha rilevato che il 75% del successo di un lavoro a lungo termine dipende dalla padronanza delle soft skills classificate dalla Commissione Europea nelle seguenti categorie:

  • soft skills cognitive: abilità inerenti la capacità di apprendere, astrarre, analizzare e trovare soluzioni, sviluppando le doti della creatività e dell’equilibrio.
  • soft skills di servizio e relazionali: abilità inerenti la capacità di comunicare, negoziare e mediare efficacemente rapportandosi empaticamente agli altri , coordinando consapevolmente i rapporti interpersonali e gestendo in modo equilibrato lo stress causato da rapporti disfunzionali, per una produttiva strutturazione del team working.
  • soft skills di influenza e manageriali: abilità inerenti le capacità di leadership, motivazionali, organizzative, gestionali a di delega, per sviluppare una strategia d’azione flessibile e relazionalmente armoniosa.
  • soft skills realizzative: abilità inerenti la capacità di valutazione da cui deriva la selezione delle informazioni, la corretta gestione del tempo, la valorizzazione dei dati e l’opportuno orientamento dei risultati per tradurre in azioni tutto ciò che caratterizza la fase progettuale.

L’Unione Europea, sottolineando la centralità degli esiti formativi di ogni ordine e grado, evidenzia il valore assunto dal ruolo degli enti istruttivi nella dotazione all’allievo delle competenze necessarie all’inserimento nel mondo del lavoro e finalizzate alla costruzione di una vita professionale soddisfacente e gratificante, in tal senso l’INVALSI identifica le soft skills in “competenze che aiutano gli individui ad adattarsi e ad assumere atteggiamenti positivi in modo da riuscire ad affrontare efficacemente le sfide poste dalla vita professionale e quotidiana”.
L’istituzione scolastica, in questo contesto, assume un ruolo di primo piano, configurandosi in una preziosa opportunità di ottimizzazione delle competenze trasversali e delle abilità relazionali che, sviluppate, fin dalla scuola primaria, agevolano l’apprendimento di nuove nozioni, facilitano i rapporti interpersonali, realizzano una formazione adeguata rispondente alle attuali esigenze aziendali e di mercato ed indirizzano gli studenti nella scelta consapevole di percorsi di studi orientati all’acquisizione di un ruolo sociale attivo rispondente a norme e valori condivisi.
Spencer Kagan, padre del modello di apprendimento cooperativo strutturale, afferma che «come educatori, attualmente abbiamo di fronte un compito molto diverso da quello delle precedenti generazioni di educatori. Dobbiamo preparare gli studenti a un mondo che possiamo appena immaginare. Il mondo sta cambiando così velocemente che metà degli studenti che entrano nella scuola quest’anno troveranno il loro primo lavoro in un inquadramento professionale che ancora non esiste. Non possiamo più pretendere di preparare gli studenti con un bagaglio di informazioni a cui fare riferimento per tutta la vita. Le informazioni cambiano così velocemente che molti fatti e anche i sistemi concettuali che insegniamo ora, saranno superati prima che gli studenti si laureino e sicuramente durante i loro anni di lavoro. Data la situazione, c’è la necessità di puntare sulle competenze cognitive così come sui contenuti e preparare i nostri studenti ad agire adattandosi ad una varietà molto estesa di situazioni sociali.»
Ispirandosi a questa importante considerazione, ogni docente deve sentire forte la responsabilità di promuovere in ciascun discente lo sviluppo delle soft skills organizzando ambienti di apprendimento che aiutano a migliorare i rapporti e le relazioni, agevolano i processi di crescita individuale e collettiva, valorizzano le diversità presenti nel gruppo classe, incentivano la partecipazione, la collaborazione ed il confronto interpersonale e promuovono la realizzazione di punti di vista individuali creando un autentico raccordo tra ciò che offre la realtà scolastica e le aspettative future del mondo del lavoro.