Il rapporto educativo nell’ambito dell’insegnamento e dell’apprendimento

Il rapporto educativo nell’ambito dell’insegnamento e dell’apprendimento

La relazione educativa, legame tra educatore ed educando in base al quale l’alunno acquisisce nuove conoscenze e le fa proprie, si sviluppa nel tempo in maniera graduale e progressiva, secondo l’azione di chi apprende e di chi insegna, in un ambiente dove l’organizzazione di rilevanti attività didattiche consente al discente di esprimere creatività, autonomia, abilità cognitive, valori etici, capacità operative e relazioni interpersonali e permette al docente di prendersi cura della formazione e della crescita dei propri studenti.
Lo psicologo statunitense Carl Rogers afferma che:«la scuola non è solo il luogo dove si impara, ma è anche l’ambiente in cui dobbiamo far entrare le nostre emozioni, la nostra esperienza e il nostro vissuto», l’educatore è quindi chiamato a incoraggiare l’ascolto attivo e stimolare, con sapienza didattica, l’attenzione empatica di ogni studente orientandolo verso un percorso evolutivo ricco di generatività che pone in stretta relazione i processi formativi e l’intelligenza emotiva al fine di garantire a ciascuno la realizzazione del proprio sé.
La caratterizzazione del rapporto educativo si configura, pertanto, nella “reciprocità” la quale esprime la sua essenza già nella declinazione letterale: composta dai termini “recus”, indietro e “procus”, avanti, essa esprime la necessita che l’insegnante compia un passo indietro per dare all’allievo la possibilità di esprimersi in tutte le sue dimensioni esistenziali. In tal senso il processo di socializzazione tra docente e discente determina il trasferimento dei contenuti e la trasformazione delle conoscenze in competenze tramite l’adozione di specifici criteri progettuali che incentivano l’impegno e la consapevolezza dei singoli studenti; favoriscono la relazione degli apprendimenti formali, non formali ed informali; organizzano situazioni di problem solving; stimolano considerazioni, transazioni, mediazioni e momenti di confronto; incoraggiano la scoperta delle capacità di ciascun alunno; incentivano la motivazione all’apprendimento e promuovono la cooperazione per rendere l’agire comunicativo dell’educando un processo riflessivo di evoluzione interattiva tra i membri della comunità scolastica.
In seno all’attuale sistema di istruzione e formazione, diviene indispensabile privilegiare una cultura partecipativa che permette allo studente di imparare facendo qualcosa che gli interessa, di interagire consapevolmente gli altri, di trovare senso e scopo in ciò che fa e di riflettere in modo flessibile sulle procedure applicative tipiche della progettazione didattica che, fondata sulla centralità del dialogo, si configura come risposta funzionale ai bisogni delle famiglie ed alle esigenze del territorio realizzando il processo formativo di insegnamento/apprendimento.
Negli scritti di Daniel Pennac si legge:«Gli insegnanti che mi hanno salvato – e che hanno fatto di me un insegnante – non erano formati per questo. Non si sono preoccupati delle origini della mia infermità scolastica. Non hanno perso tempo a cercarne le cause e tanto meno a farmi la predica. Erano adulti di fronte ad adolescenti in pericolo. Hanno capito che occorreva agire tempestivamente. Si sono buttati. Non ce l’hanno fatta. Si sono buttati di nuovo, giorno dopo giorno, ancora e ancora… Alla fine mi hanno tirato fuori. E molti altri come me, Ci hanno letteralmente ripescati. Dobbiamo loro la vita», nelle parole dello scrittore francese emerge emblematicamente il valore assunto dall’istituzione scolastica nella realizzazione di un’adeguata relazione educativa fondata sulla valorizzazione delle diversità e sulla promozione dell’inclusività, una relazione finalizzata a favorire la riflessione del discente sulla propria identità, rapportandosi con il gruppo dei pari in una costruttiva dinamica correlativa forirera di opportunità che consentono di cogliere l’anima del rapporto educativo orientato alla formazione competente dell’allievo, destinato a divenire cittadino attivo e responsabile in un’ottica interculturale e di confronto dove vengono potenziate le differenze etniche e socio-culturali nel rispetto del bisogno di istruzione e formazione di ogni studente.