Il problema educativo nella “famiglia frettolosa” di oggi

Il problema educativo nella “famiglia frettolosa” di oggi

Scrive Silvia Vegetti Finzi: “Il tempo è poco e, poiché molte madri lavorano, non restano che le ore del mattino e della sera, nonché i giorni di festa, per stare insieme. La famiglia frettolosa deve massimizzare il tempo come la più preziosa delle risorse. Rinuncia perciò a riprendere, sgridare, punire, perdonare il bambino. Perché sciupare in dissidi le poche ore del giorno trascorse insieme?”.

Penso che queste parole scritte dalla famosa pedagogista ci aiutino a capire come la nostra società sia realmente sempre di corsa. E questa frenesia inizia in famiglia, dalla famiglia frettolosa che ha appena il tempo di salutarsi, perché c’è da mettersi di corsa nel traffico per accompagnare i bambini a scuola. Questo è quanto mi raccontano in classe gli adolescenti, ma è ancora più importante per i bambini che spesso si sentono come degli oggetti scambiati con i nonni o le amiche di famiglia.

L’esperienza estiva mette in luce questa solitudine di parecchi bambini (non tutti per fortuna). Vedo i genitori sempre con il telefonino, a colloquio con altre persone. Capita poche volte di vedere un papà che gioca col proprio figlio, che ha voglia di ascoltare il bambino. Eppure sarebbe la soluzione a tanti problemi e permetterebbe di superare la paura di stare da soli spesso manifestata dai più piccoli. Ecco allora che capita quanto affermano i docenti della scuola dell’infanzia, che arrivano in classe sempre più bambini incapaci di rispettare le regole, e con alle spalle dei genitori che difendono i figli a prescindere. Oggi i genitori sono spesso arroccati alle loro idee e sono meno disponibili a mettere in discussione il loro modello educativo. Al contrario pensano di difendere a tutti i costi gli interessi dei propri figli e credono che ciò sia la via per una migliore crescita educativa.

Partendo, dunque, da una famiglia frettolosa si giunge ad una educazione che ricalca tale aspetto. Non voglio colpevolizzare solo la famiglia, ma invitare tutti – anche noi docenti – ad una riflessione. Più rallentiamo ed impariamo ad ascoltare i nostri bambini, più creiamo famiglie serene e scuole dialoganti. E sottoscrivo quanto diceva sapientemente Erodoto: “La fretta genera l’errore in ogni cosa”.

S. Vigetti Finzi, I Bambini sono cambiati. E gli adulti? Atti della Conferenza Nazionale sull’infanzia e sull’adolescenza, Firenze, 19-21 Novembre 1998. p. 44.