c’è la voglia di ripartire e vivere…reduci da una seconda stagione invernale di restrizioni, smart working e Dad. Ne parliamo con lo psicologo Stefano Callipo

c’è la voglia di ripartire e vivere…reduci da una seconda stagione invernale di restrizioni, smart working e Dad. Ne parliamo con lo psicologo Stefano Callipo

Estate, voglia di spensieratezza e di leggerezza. Voglia di mare, incontri e, soprattutto, mai come in questo momento, voglia di lasciarsi alle spalle un terribile periodo causato dalla pandemia da coronavirus. Reduci da una seconda stagione invernale fatta di restrizioni, smart working Dad e tanta stanchezza, adesso c’è la voglia di ripartire e vivere, seppur con le precauzioni del caso, tutto quello di cui siamo stati privati in questi lunghi mesi. I giovani in particolar modo, sono coloro i quali hanno risentito maggiormente di questa fase pandemica e rivendicano adesso una vita sociale per come la loro età richiede. Come saranno per loro le vacanze? Lo abbiamo chiesto allo psicoterapeuta e psicologo Stefano Callipo.
Che estate sarà per i ragazzi?
Per gli adolescenti e i giovani sarà un’estate nuova, vissuta da un lato come un senso di libertà dal sapore nuovo e, dall’altro, con ostacoli da superare. Dovranno infatti barcamenarsi con le rigide regole del vaccino e dei tamponi, e in alcuni casi non sarà facile organizzarsi. L’adolescenza è una fase in cui quasi tutto viene rimesso in discussione sia dentro che fuori di sé. L’estate diventa così un momento per stare insieme ai pari, riappropriarsi di quel senso di appartenenza troppo a lungo alterato dai restringimenti per la prevenzione del rischio di contagio del Covid. Mai come in questo periodo sarà fondamentale per il loro processo di crescita vivere quel passaggio di desatellizzazione che appartiene alla fase adolescenziale.
Quello trascorso per i giovani è stato il secondo anno in Dad. Che effetti ha generato la “distanza”?
La Dad ha costituito una fase molto impegnativa sia per i ragazzi sia per i docenti. La Didattica a distanza ha prepotentemente sottratto per molti mesi ai ragazzi i luoghi di aggregazioni necessari per la loro crescita e la formazione della loro identità, stravolgendo regole e metodi. Dopo una prima fase di smarrimento, la straordinaria capacità di adattamento degli adolescenti ha permesso loro di ridefinire l’approccio verso la nuova forma di didattica, con risultati sorprendenti. Quella degli adolescenti è una delle categorie che più ha pagato il prezzo emotigeno del lockdown.
I ragazzi hanno aderito in massa alle vaccinazioni. Come possiamo interpretare questo atteggiamento?
Va interpretato come un senso di maturità straordinario, non soltanto perché la vaccinazione viene vista da loro come strumento per poter viaggiare e muoversi ma anche per la percezione del rischio che vivono e condividono anche tra loro. Devo dire che a volte ho notato maggiore maturità nei ragazzi che nei loro genitori.
Come possiamo consigliare loro di riappropriarsi degli spazi di cui sono stati privati quest’inverno?
La straordinaria capacità di adattamento dei ragazzi permette loro, sia pur con una timida partenza, di riappropriarsi dei luoghi di aggregazione. Ciò che noi dobbiamo fare è permettere loro di frequentare i propri pari in presenza, rispettare il bisogno di intimità – quasi totalmente inibita dal lockdown essendo costretti a vivere in casa a stretto contatto con i genitori h24 – sia pur entro le regole.