CARLO ACUTIS: IL MODELLO DI SANTITÀ GIOVANILE NELL’ERA DIGITALE

CARLO ACUTIS: IL MODELLO DI SANTITÀ GIOVANILE NELL’ERA DIGITALE

I mesi trascorsi ai tempi del COVID-19, segnati dal distanziamento sociale, dalla reclusione forzata e dalla solitudine, hanno consentito di cogliere l’importanza assunta dalla rete che attraverso l’utilizzo di internet ha assunto grande rilevanza nella valorizzazione della comunicazione interpersonale.

Papa Francesco nella lettera “Cristus Vivit”, rivolta a tutti i giovani del mondo, ha definito Carlo Acutis, appassionato di tecnologia multimediale, come «modello di santità giovanile nell’era del digitale». Carlo nasce a Londra dove i genitori, esponenti di rilievo del mondo finanziario milanese, si erano recati per motivi di carattere professionale. La famiglia, dopo pochi mesi, rientra a Milano dove il giovane frequenta la scuola elementare e media, presso le suore Marcelline ed il liceo classico dello storico Istituto della Compagnia di Gesù “Leone XIII”.

Fin da bambino vive con grande consapevolezza la fede, mostra una profonda devozione verso la Vergine Maria che onora con la recita quotidiana del Santo Rosario, esprime un amore autentico per i Santi ed all’età di sette anni, con un permesso speciale, riceve la Prima Comunione. Inizia, da allora, il suo amore incondizionato verso la Santissima Eucarestia da lui definita «la mia autostrada verso il cielo», amore che lo porta ad allestire, con la collaborazione dell’Istituto San Clemente I Papa e Martire, una mostra sui miracoli eucaristici nel mondo, tutt’oggi visionabile in rete, che ebbe rilevanza anche all’estero.

«Essere sempre unito a Cristo. Ecco il mio programma di vita», con quest’affermazione Carlo Acutis traccia il carattere distintivo della sua vita. Sportivo, catechista, studioso, legato profondamente agli affetti familiari e sinceramente proteso verso i rapporti di amicizia con i suoi coetanei, durante l’adolescenza coltiva la sua grande passione per l’informatica verso la quale mostra un prodigioso talento e della quale si serve per diffondere la testimonianza della sua fede, spaziando dalla programmazione dei computer, al montaggio di filmati, alla redazione di riviste, alla creazione di siti web, fino ad arrivare al volontariato che, attraverso l’ausilio del supporto multimediale, svolge con i più bisognosi, con gli anziani ed i bambini.

Nel 2006, nella tenerezza dei suoi quindici anni, si ammala di leucemia fulminante, una malattia improv- visa che ne segna la morte, in soli tre giorni, il 12 Ottobre presso l’ospedale San Gerardo di Monza. Carlo, negli ultimi istanti della sua breve ma intensa vita terrena offre le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa ed esprimendo il desiderio di andare in Paradiso afferma:« Offro tutte le sofferenze che dovrò patire al Signore, per il Papa e per la Chiesa, per non fare il purgatorio e andare dritto in Paradiso».

Il suo corpo viene sepolto nel cimitero di Assisi dove rimane fino alla traslazione, il 6 Aprile 2019, nel Santuario della Spogliazione. L’ascesa verso gli altari di Carlo Acutis, dichiarato venerabile da Papa Francesco nel Luglio del 2018, si concretizza nel Novembre del 2019 quando la Consulta medica della Congregazione delle Cause dei Santi ha espresso parere positivo su un miracolo legato alla guarigione di un bambino in fin di vita, avvenuto, per sua intercessione, in Brasile.

La beatificazione del venerabile Carlo Acutis, presieduta dal cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, si terrà il 10 ottobre nella Basilica di San Francesco ad Assisi. La breve esistenza di questo giovane fedele della Diocesi di Milano, testimone autentico del Vangelo vissuto integralmente da un adolescente del nostro tempo, è stata sempre protesa verso l’incontro con Gesù e si irradia all’orizzonte come una luce che illumina il cammino di quanti lo hanno conosciuto e di tutti coloro i quali ne conosceranno la sua storia, in particolare dei giovani di oggi e di domani che nell’uso diffuso di internet, dei social network, dei mass media potranno riflettere, seguendo l’esempio di Carlo, sul valore della vita e della fede, scegliendo l’amicizia con Cristo che conduce alla gioia vera.