A scuola di parità: il ruolo della scuola nella lotta contro la violenza e la disparità di genere / 4

A scuola di parità: il ruolo della scuola nella lotta contro la violenza e la disparità di genere / 4

In questa quarta e ultima parte dedicata al tema della parità di genere voglio trattare questo tema in un’ottica più pratica promuovere concretamente un progresso verso la risoluzione del gender gap.
Partendo dalle alte cariche istituzionali è importante sapere che la parità di genere è “l’obiettivo 5 dell’Agenda 2030”, sottoscritta da 193 Paesi membri delle Nazioni Unite e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, con cui si stabilisce la volontà di porre fine alle discriminazioni contro donne e ragazze.
Per tale fine i genitori, gli insegnanti e tutte le persone che sostengono l’educazione di bambini e ragazzi possono promuovere tale impegno concentrandosi su 7 sotto-obiettivi:
1) Aiutare i giovani a promuovere lo sviluppo del pensiero critico, con il quale porsi degli interrogativi sulle cose senza necessariamente accettarle “perché così è sempre stato fatto” (es: chi prepara a tavola, chi rinuncia al suo lavoro con l’arrivo dei figli etc)
2) Aiutare nella lettura dei messaggi mandati dai mass media: far notare ai giovani gli stereotipi di ruolo che vengono descritti e diffusi in tv, social network e mondo online (es: perché gli uomini conducono una trasmissione, mentre le donne compaiono spesso solo come vallette?)
3) Attenzione e modifica del vocabolario: il linguaggio da forma al pensiero in quanto permette di esprimerlo, non è quindi un dettaglio irrilevante l’uso di semplici parole (es: Dott.ssa  NO signorina, Ministra  NO ministro, etc)
4) Educare all’empatia: insegnare a mettersi nei panni dell’altro chiedendosi come si sentirebbe se fosse lui quella persona o se fosse una donna a lui vicina (es: se fosse tua sorella la persona abusata cosa faresti?)
5) Educazione emotiva: insegnare ad esprimere le emozioni e a legittimarsi per ciò che si è (es: aiutare i maschi ad esprimere la loro fragilità che possono esternare con il pianto o una richiesta d’aiuto)
6) Educare al consenso: la libertà propria finisce quando inizia quella altrui (es: se una ragazza prima acconsentiva a un contatto fisico e poi non più è fondamentale accettare il NO dal primo momento che viene detto)
7) Attenzione alla scelta dei testi scolastici, contenuti e libri per il tempo libero: tutti gli input che il nostro cervello riceve sono come delle gocce che, cadendo con costanza, creano un solco (es: equilibrare il sapere neutro presentando per ogni contenuto maschile un corrispondente contenuto femminile).

Al fine di poter raggiungere questi sette obiettivi possono essere particolarmente utili dei film (vedi immagine) e dei libri che consiglio di leggere.
Per gli adulti: “Parità in pillole” di I. Facheris, “Non sono sessista, ma” e “Perché il femminismo serve anche agli uomini” di L.Gasparrini, “Dovremmo essere tutti femministi” di Chimamanda Ngozi Adichie (anche per ragazzi).
Per gli adolescenti: “Morgana” di M.Murgia e C. Tagliaferri, “La canzone di Achille” di M. Miller, “L’educazione” di T. Westover.
Per i bambini: “Dai un bacio a chi vuoi tu”, “Una principessa indipendente” “Il trattore della nonna” e “L’uomo straordinariamente forte”.
Questi libri e film non solo chiarificano certe complessità dell’argomento, ma permettono anche di promuovere in modo indiretto la parità di genere a favore delle ragazze naturalmente, ma anche dei ragazzi che molto spesso inconsapevolmente si trovano a pagare un prezzo elevatissimo rinunciando alla loro più intima personalità, castrata ancora troppo spesso da modelli ostacolanti e per nulla legittimanti.