Il disagio giovanile e le sue forme espressive

Il disagio giovanile e le sue forme espressive

Sempre più diffuso il problema del disagio giovanile. In un’epoca complessa come la nostra, dove quasi tutto è basato sull’apparenza e sull’idealizzazione, l’allarme degli psicologi e degli psicoterapeuti è proprio rivolto ai ragazzi che, durante il passaggio dall’età adolescenziale all’età adulta, vanno incontro a cambiamenti e nuove responsabilità. Questa fase che accompagna i giovani a diventare grandi spesse volte viene gestita dai diretti interessati in modo non adeguato e finisce per sfociare nel disagio giovanile. Ed ecco che dietro la porta sono pronti a bussare diversi problemi che, il più delle volte, sono difficili da gestire senza l’aiuto di un esperto.
Entrando più nello specifico, cosa si intende per disagio giovanile? Quali sono gli elementi attraverso i quali si manifesta questo problema? Gli specialisti del settore sono concordi nell’affermare che il disagio giovanile può celarsi dietro i seguenti disturbi:

  • Autolesionismo. Si tratta di uno dei sintomi più marcati dai quali emerge la presenza di questo problema. L’autolesionismo comprende tutti quei comportamenti deliberatamente orientati al provocarsi dolore fisico. Si tratta di un “danno deliberato e autoinflitto al proprio corpo senza intento suicidario e per scopi non socialmente accettati”. 
  • Uso eccessivo di droghe. Si inizia con quelle più leggere da consumare sporadicamente in compagnia per poi passare a quelle più forti, con utilizzi smisurati.
  • Isolamento. Chi soffre di disagio giovanile tende ad isolarsi dal gruppo, dalle comitive, preferendo una vita in solitudine. In questi casi gli unici elementi di compagnia sono strumenti come il pc e lo smartphone. Lì dentro è possibile trovare il proprio “mondo”.
  • Disturbi alimentari. Questo genere di problema si manifesta più nelle ragazze e si caratterizza con la presenza di anoressia e bulimia.
  • Bullismo. Molti giovani, soprattutto nell’età che precede l’adolescenza, sfogano il loro disagio attraverso comportamenti di violenza e bullismo. Ad essere presi di mira sono i coetanei e i soggetti più deboli.
  • Depressione. La depressione può manifestarsi anche nei ragazzi più giovani i quali, come strumento di difesa, assumono atteggiamenti di isolamento dalla società.

Quelli sopra elencati sono tutti campanelli d’allarme che, una volta colti, non possono e non devono essere sottovalutati. Senza provare vergogna, la richiesta di aiuto ad uno psicoterapeuta è il primo passo da compiere per aiutare un giovane che sta vivendo una difficoltà di questo tipo.
Secondo alcune stime effettuate di recente, a soffrire del disagio giovanile sarebbero circa otto adolescenti su dieci. A chi o a cosa attribuire la colpa? Difficile stabilire quale sia la fonte dalla quale scaturisce questo problema. Secondo gli esperti però i disagi nascono all’interno delle famiglie, in quelle connotate dall’assenza dei genitori. La mancanza di dialogo, di un confronto e di uno scambio di fiducia tra le parti, tende ad innescare la miccia che, col passare del tempo, dà luogo alla nascita del vero e proprio problema. Se non ci si accorge in tempo del disagio vissuto dal giovane, gli effetti negativi derivanti, potrebbero essere determinanti per tutto il resto della sua vita.