Docente viene colpita con una pistola ad aria compressa in classe

Docente viene colpita con una pistola ad aria compressa in classe

è notizia di questi giorni che a Rovigo, una docente è stata colpita da alcuni pallini in gomma, esplosi durante la sua ora di lezione dai suoi studenti, con una pistola ad aria compressa. La professoressa è stata colpita due volte al capo e ad un occhio.
Gli alunni avrebbero acceso e sistemato uno smartphone in modo da riprendere tutta la scena. La docente stava svolgendo la sua lezione seduta alla cattedra quando è stata colpita una prima volta alla testa.
A video terminato sarebbe stata colpita anche una seconda volta al viso, vicino all’occhio.
Sarebbero diversi gli alunni coinvolti nella preparazione dell’aggressione: chi ha fornito la pistola ad aria compressa, il ragazzo che ha sparato alla professoressa e il proprietario dello smartphone che si è occupato di riprendere il tutto per poi condividerlo con i compagni e sui social.
La complicità della classe arriva però anche indirettamente, perché durante tutta la ripresa sono presenti le voci e le risate dei compagni. Nessuno è intervenuto, o ha capito che ciò che stava succedendo fosse molto grave e da fermare istantaneamente. Si è trattato di una vera aggressione, atti violenti volti a schernire la figura della docente con modalità riconducibili al bullismo.
“Come docenti, più che allarmati siamo affranti dal punto di vista educativo, perché i ragazzi non hanno percepito il disvalore del loro gesto, hanno reagito come fosse un gioco”. Queste le parole rivolte all’Ansa da Isabella Sgarbi, dirigente dell’Istituto tecnico Viola Marchesini di Rovigo. “Si è trattato”, ha continuato la preside, “di allievi di una prima classe, quindi giovani, che si sono anche autodenunciati. Non provengono da famiglie con disagio, sono ragazzi normali”. Un gesto completamente immotivato, una mancanza di rispetto e un’aggressione che non hanno attenuanti. “Hanno preso la cosa come un gioco. Ma hanno irriso un pubblico ufficiale, non hanno capito la scala dei valori”, ha affermato la dirigente.Con gli studenti coinvolti sono stati presi dei provvedimenti disciplinari, la dirigente ha affermato di aver avvertito la Polizia e convocato i genitori degli alunni.
A seguito di questo grave episodio, nell’istituto si terranno degli incontri con la collaborazione della Questura di Rovigo che saranno di tipo rieducativo, oltre a un percorso con una psicologa.
Anche lo psichiatra Paolo Crepet, intervenendo all’incontro sul disagio giovanile organizzato dal Cavv-Csv di Venezia, a Mestre ha detto: «Cinque giorni di sospensione ai ragazzi che hanno sparato alla professoressa e diffuso il video? Un premio. Quello che è avvenuto non mi sorprende. In un momento come questo fatti simili sono sicuramente più frequenti, ma non arrivano alle nostre orecchie. Straordinaria l’ideona della pena: rimangono a casa cinque giorni? Si alzeranno a mezzogiorno e si metteranno sui social un quarto d’ora dopo. Una pacchia. 
Una scelta di una autorevolezza assoluta».