Conferenza internazionale EFTRE sull’educazione religiosa: Lo Snadir dà il proprio contributo. Il segretario Orazio Ruscica riconfermato nel Board dell’EFTRE

Conferenza internazionale EFTRE sull’educazione religiosa: Lo Snadir dà il proprio contributo. Il segretario Orazio Ruscica riconfermato nel Board dell’EFTRE

Si sono svolti presso l’Università di Dublino i lavori della XIV° Conferenza Internazionale organizzata da EFTRE, European Forum for teachers of religion education, aventi come titolo “Conciliare la realtà dell’educazione religiosa”. Hanno partecipato 60 docenti provenienti da 22 paesi, lo Snadir era presente ed ha seguito con interesse tutti gli interventi e i workshop .

Nella prima giornata della conferenza, dopo il benvenuto della coordinatrice Sandra Cullen, il professor Philip McKinley ha tracciato attraverso un percorso fatto di immagini e parole tutta la storia del popolo irlandese, sottolineando l’importanza della riconciliazione dopo tanti momenti di aspro conflitto.

In un secondo momento la dottoressa Anne Lonely ha parlato dell’importanza dell’educazione degli insegnanti che salveranno giovani dal degrado della civiltà.

Attraverso la citazione “winter may be coming”, tratta dalla celebre serie TV Il Trono di Spade, Lonely, avvalendosi della metafora dell’inverno, ha parlato delle nuove possibilità per l’educazione religiosa, e di come questa possa rappresentare un’opportunità unica .

A conclusione della prima giornata è intervenuto Padraig o Tuama, poeta e teologo che vive a Belfast, dal 2014 leader della Comunità di Corrymela. Si tratta della più antica comunità testimone di pace e riconciliazione dedita alla trasformazione del conflitto attraverso l’incontro con l’uomo.

Il teologo ha introdotto la figura di San Patrizio, Patrono e Santo della riconciliazione, e ha stimolato le nostre riflessioni su come questo ragazzo britannico, rapito e venduto come schiavo, sia diventato poi il Patrono dell’Irlanda. Il suo intervento ha toccato il tema del trauma, della comprensione della riconciliazione e delle relazioni britannico-irlandesi, interessante aspetto del lavoro sulla Brexit attraverso lo sguardo del libro di Rut (Explore Brexit through the Lens of Ruth ).

Nella seconda giornata  il Dott. Abdullah Trevathan, professore dell’Università di Roehampton di Londra, ci ha ricordato come tutte le società e le culture siano state influenzate dalla religione e come non sia possibile comprendere pienamente il mondo in cui viviamo senza un serio approccio al soggetto religioso.

Trevathan ha messo in evidenza che in Gran Bretagna il 53% degli adulti dichiara di non aver nessun legame con la religione, sottolineando il pericolo che stiamo vivendo a causa della grave perdita di senso spirituale e dell’ondata di nichilismo che rischia di sommergere i nostri ragazzi.

Il problema sembra risiedere principalmente nel fatto che le persone non riescono più a trovare il significato vero della vita, o ancor di più hanno perso la loro capacità di cercare un senso.

La religione può costituire lo strumento attraverso il quale i giovani iniziano ad imparare come costruire significati fondamentali per la loro vita, una sorta di “alfabetizzazione di senso”.

I problemi del mondo di oggi sono da ricercarsi in un’errata scala di valori che non  consente più di distinguere tra giusto e sbagliato, in un individualismo sempre più dirompente e in un materialismo che produce soltanto conflitti (Elmor).

Occorre ricordare il misticismo di San Giovanni della Croce il quale affermava che dentro di noi c’è uno spirito sensibile e che ognuno lo riceve in modo personale e unico.

Certamente non possiamo insegnare ai bambini ad essere mistici, possiamo tuttavia accompagnarli verso un’idea di pensiero del misticismo.  Ogni incontro con l’uomo è significativo, è un segno che alla fine conduce al Divino .

E questo vale anche per le nostre classi: occorre partire dall’esperienza e portare i ragazzi a cercare opzioni che offrano loro strumenti per dare senso a tutto ciò che li circonda; occorre aiutarli nella loro crescita emotiva.

Possiamo cercare attraverso miti, leggende e storie della Bibbia a offrire un senso e provare a rispondere alle loro curiosità esistenziali.

In pratica si rende necessario riappropriarci di 5 elementi fondamentali e di portarli all’interno della classe: misticismo, mundus imaginalis (Henri Corbin ), paradosso, assurdità e umorismo.

La conferenza si è conclusa con l’intervento del Professor Manfred Pirner dell’Università Erlangen   Germania, che ci ha indotto a riflettere su come l’educazione religiosa possa contribuire alla coesione sociale.

Recenti ricerche hanno dimostrato come in diverse società la religione possa promuovere, ma talvolta anche impedire, la coesione sociale.

I 60 partecipanti Inoltre hanno avuto l’opportunità di seguire numerosi workshop. 

Nella  terza ed ultima  giornata, la conferenza si è aperta con i lavori del Prof. Manfred Pirner, docente di educazione religiosa presso l’Università Erlangen in Germania.

L’argomento da lui trattato ha riguardato l’educazione religiosa e come essa possa contribuire alla coesione sociale; egli ha inoltre riportato studi recenti che hanno messo in luce come nelle società pluralistiche la religione possa promuovere, ma anche ostacolare la coesione sociale.

I risultati di queste ricerche dimostrano che se da una parte l’educazione religiosa può rappresentare un fattore di sviluppo per la comprensione interreligiosa e la coesistenza pacifica, dall’altra essa può anche costituire un ostacolo verso lo stesso obiettivo.

La presentazione del Prof. Pirner ha suggerito alcuni punti orientativi utili ai fini di un’educazione religiosa che sia effettivamente in grado di offrire un contributo importante alla coesione e all’aggregazione sociale.

Il Prof. Pirner ha evidenziato come l’elemento chiave dell’educazione sia la teologia pubblica e i diritti umani, specialmente i diritti dei bambini.

Questi due argomenti possono rappresentare un ponte, un collegamento tra il capitale sociale e la religione; possono costituire un terreno comune che offra criteri base per una discussione critica della visione del mondo e dei problemi etici, una struttura procedurale, garantendo in tal modo un luogo sicuro da conflitti e dispute produttive.

Occorre imparare a litigare, promuovendo una cultura del dibattito religioso.

E’ doveroso individuare e indicare questioni impegnative intorno al bene comune e a quei problemi della giustizia di fronte ai quali risulta indispensabile il contributo proveniente da ogni visione del mondo e da ogni risorsa patrimonio delle singole religioni.

Si rivela di fondamentale importanza la promozione di una cultura scolastica basata sui diritti umani e soprattutto sui diritti infantili, un approccio educativo che valorizzi la diversità culturale così come quella religiosa e che rafforzi i diritti e la responsabilità degli studenti.

Molto interessanti sono state le sue riflessioni riguardo gli Human Rights e come tale tematica possa essere un terreno fertile, un punto d’incontro tra tutti i popoli, religiosi e non.

Diritti umani che promuovono lo stare insieme, che uniscono e costruiscono ponti.

La religione sicuramente può contribuire a tutto questo.

 La partecipazione alla Conferenza ha avuto per lo Snadir risultati indubbiamente positivi e, nel corso dell’assemblea generale, il segretario nazionale Orazio Ruscica è stato riconfermato nel Board dell’EFTRE, carica che aveva già ricoperto negli anni precedenti.

Lo Snadir ha inoltre offerto la propria disponibilità per organizzare la XV conferenza internazionale dell’Eftre nella città di Roma raccogliendo molta gioia ed entusiasmo da parte dell’intero esecutivo.